Un viaggio per immagini volto alla ridefinizione del proprio IO
Sempre più frequentemente differenti forme d’arte vengono impiegate in campo medico con scopo terapeutico nei confronti di pazienti affetti da diverse patologie, tra cui il cancro, e numerosi sono gli studi che riportano e testimoniano i benefici che queste persone possono trarre da percorsi quali scrittura-terapeutica, musicoterapia, arte-terapia. In particolare, la fotografia è stata usata nel corso degli ultimi anni come strumento terapeutico all’interno della medicina narrativa.
La fotografia terapeutica si pone l’obiettivo di usare la forma fotografica al fine di donare nuovamente alle persone affette da malattia oncologica una riappropriazione del sé, inteso come identità corporea e psichica.
Si tratta dunque di un vero e proprio viaggio per immagini volto alla ridefinizione del proprio “io”, con la cura di portare il soggetto a rapportarsi nuovamente con se stesso, all’interno della nuova dimensione in cui si trova ad affrontare la quotidianità. In questa prospettiva, le fotografie possono aiutare a comprendere e valutare i diversi percorsi psicologici ed esistenziali della vita della persona, donando una nuova forma di accettazione del sé.
OBIETTIVI
⦁ Presa in carico globale del paziente oncologico
⦁ Riduzione del distress e del disagio psicologico legato all’esperienza di malattia
⦁ Donare nuova forma di accettazione di sé sia nel piano fisico che psicologico
⦁ Implementazione capacità relazionali e di coping
Attraverso l’esplorazione delle immagini, i partecipanti costruiscono la loro storia, entrando in contatto con emozioni ed esperienze che talvolta, a causa della malattia, rimangono sopite o rimosse, ridando vita a sentimenti dimenticati, i quali vengono messi in relazione con il presente e con la progettualità futura.
COME SI SVOLGE IL PROGETTO
Gli incontri sono rivolti ai pazienti in trattamento o in follow-up, familiari e caregivers; si svolgeranno al raggiungimento di un numero massimo di circa 10 persone. Il progetto si sviluppa in sei incontri a cadenza settimanale di tre ore ciascuno.
Nel corso degli incontri, ognuno dei quali incentrato su un tema specifico (come ad esempio “il passato”, “il presente”, “il futuro”, etc.), con il supporto dello psiconcologo e del fotografo, i partecipanti esplorano il loro vissuto psicologico, identificando le immagini ritenute significative all’interno della loro storia autobiografica, prima, durante e dopo l’esperienza di malattia. Non necessariamente si parla di ritratti o di fotografie dove il soggetto sia visibile o riconoscibile. Infatti possono essere fotografate anche “le cose importanti”, oggetti che i pazienti ritengono preziosi o identificativi all’interno della loro storia autobiografica, costruendo un percorso per immagini personalizzato e adattato su ogni singola persona, senza fotografare nulla che possa creare disagio o fastidio.